“Per la Mente, con il Colore”: iniziativa per promuovere l’inclusione sociale e rinnovare il mondo dell’arte.

Tutta italiana l’iniziativa per chi soffre di disturbi psichici che sta coinvolgendo il mondo dell’arte e segna un grande passo verso l’inclusione sociale e una maggiore empatizzazione tra le persone. La Pinacoteca di Brera dà il via a “Per la Mente, con il Colore”, un programma che conferisce a persone con una storia di disturbi psichici l’ònere di spiegare e illustrare le opere d’arte in esposizione. Al momento si contano 15 guide appositamente formate per l’incarico.

Le porte di Brera tornano ad aprirsi il 4 maggio, ma si dovrà attendere ancora un mese prima di poter aderire a questa iniziativa. Le distanze che si sono dovute rispettare durante la quarantena per il Covid hanno rallentato il processo di formazione delle future guide costringendo a rimandarne l’inaugurazione. Dal 4 maggio inoltre sarà possibile entrare nella Pinacoteca ma in un numero estremamente ristretto (circa 4 persone alla volta) per scongiurare eventuali contagi. Una tale restrizione, seppur obbligatoria, poco si integra con il proposito del progetto: entrare in sintonia, sì con le opere d’arte, ma anche con gli altri componenti del gruppo durante la visita.

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L’idea resta innovativa e anche il Metropolitan Museum di New York ha ammesso di non aver mai fatto nulla del genere. Per il momento sono state selezionate sei opere per garantire una diversificazione dei sentimenti rappresentati e in cui immedesimarsi. Si annoverano nell’elenco: la “Pietà” di Giovanni Bellini, la “Nascita della Vergine” di Gaudenzio Ferrari, la “Cucina” di Vincenzo Campi, la “Pala di San Bernardino” di Piero della Francesca, la “Cena in Emmaus” di Caravaggio, la “Strage degli innocenti” di Bernardo Cavallino, il “Portarolo” di Giacomo Ceruti, il “Bacio” e “Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero” di Francesco Hayez.

Iniziative per chi soffre di disturbi psichici. L’apporto unico da dare all’arte

La forte sensibilità e l’esplorazione degli angoli più reconditi della psiche e del cuore sono due delle cifre spesso caratterizzanti i grandi artisti. Chi soffre o ha sofferto di disturbi psichici sente i nervi come una ferita aperta e mai cicatrizzata, l’aspetto emotivo è amplificato, specialmente sulla gamma di sentimenti che hanno segnato la propria esperienza. Così risulta geniale l’iniziativa della Pinacoteca di Brera.

Il progetto ponendo persone con una storia di disturbi alla spalle nel ruolo di guida, ossia in un ruolo da rispettare con l’autorevolezza di chi insegna, veste di nuovo rispetto una fetta sociale che spesso viene, al contrario, esiliata dalla società. L’iniziativa include chi soffre di disturbi psichici non solo nel mero senso civico (parlando sul piano lavorativo), ma in maniera più intima, come un proprio simile, un proprio amico. Il potere inclusivo dell’empatia ha la forza di sovvertire l’ordine sociale ed è su questo che si fa leva con “Per la Mente, con il Colore”.

Chi soffre di disturbi psichici e quali sono?

C’è da interiorizzare che non si tratta di reietti. C’è da combattere lo stigma sociale. Chi soffre di disturbi psichici è una persona senza distinzione di età e sesso. I disturbi più diffusi sono d’ansia, depressione, di bipolarità, schizofrenia, dipendenze, dell’alimentazione e della personalità borderline. Si tratta di un dato importante nella misura in cui se ne è registrato un forte aumento durante il tempo segnato dalla quarantena per il Covid 19. Ecco che l’iniziativa “Per la Mente, con il Colore” nasce quindi al momento giusto.

Il connubio alternativo e vincente di arte e disturbi psichici

L’iniziativa di far analizzare le opere d’arte da chi soffre di disturbi psichici è all’avanguardia anche per un altro motivo. Sul piano strettamente artistico, la guida che descrive il quadro, attraverso il filtro della sua sensibilità e del suo vissuto, riflette tutta la sua empatia sullo spettatore, unendo la fruizione artistica e l’emotività in un unico flusso di vicinanza sensoriale e fisica. Il progetto “Per la Mente, con il Colore” getta le basi per un nuovo modo d’intendere la descrizione di un’opera d’arte, non più basata solo o troppo sull’aspetto tecnico e storico, ma anche sul piano sensoriale e di interconnessioni.

“Per la Mente, con il Colore” gode della collaborazione professionale dell’Unità di psicologia clinica Asst san Paolo e Carlo di Milano e del dipartimento di scienza della salute. Il progetto è stato promosso da Amici di Brera e Club Itaca Milano.

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Mara Auricchio

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