Oggi l’Italia è prima nella classifica per numero di Patrimoni dell’Umanità ed è pronta a ospitare il 50° anniversario della Conferenza di Parigi.

Appena conclusa la Seconda Guerra Mondiale, diverse nazioni volevano dare un volto a quel principio d’intesa e collaborazione tra le varie forze del pianeta.

Fu così che nel 1945, durante la Conferenza dei ministri alleati dell’Educazione svoltasi a Londra, 20 Paesi ratificarono la Costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Cultura, la Scienza e l’Educazione. Il documento entrerà in vigore il novembre dell’anno dopo, dando ufficialmente inizio all’era dell’agenzia, abbreviata in UNESCO.

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Australia, Brasile, Canada, Cina, Cecoslovacchia, Danimarca, Repubblica Domenicana, Egitto, Francia, Grecia, India, Libano, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Arabia Saudita, Sud Africa, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti diedero vita a un organismo tuttora esistente e con sede a Parigi, al quale l’Italia si aggregherà solo due anni dopo, nel 1947.

Il “sapere” come patrimonio di tutta l’umanità

Nel corso degli anni l’UNESCO ha preso parte a diverse iniziative, tutte mirate a dei significativi miglioramenti sociali e ambientali. Basti pensare all’Agenda 2030 dell’ONU, un programma d’azione per le persone ed il pianeta, e al suo celebre “Obiettivo 4”:

“Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”

Oltre all’educazione, l’UNESCO tutela e promuove le meraviglie della natura e della civiltà umana, salvaguardando ben 1154 siti sparsi in 167 Paesi, divisi per lo più in patrimoni culturali e naturali.

Per patrimonio culturale si intende un monumento, un gruppo di edifici o un sito di valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico come il Taj Mahal in India o Machu Picchu in Perù. A questi si aggiungono anche i patrimoni culturali immateriali, simboli dell’identità di un paese, come la nostra tradizionale pizza.

Il patrimonio naturale, invece, indica rilevanti caratteristiche fisiche, biologiche e geologiche, nonché l’habitat di specie animali e vegetali in pericolo e aree di particolare valore scientifico ed estetico, ad esempio le Dolomiti.

All’interno di questa bellissima “collezione” l’Italia primeggia, con 58 patrimoni mondiali situati da Nord a Sud della penisola, ovvero due in più della sconfinata Cina.

Sul podio dei siti più visitati del nostro Paese troviamo la Piazza del Duomo di Pisa, la Palermo arabo-normanna e la costiera amalfitana, in Campania.

Duomo Pisa Patrimonio Unesco

L’Italia in prima linea per la tutela dei beni culturali

Proprio in occasione del 75esimo anniversario dell’UNESCO, Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, ha voluto sottolineare l’importanza di questa istituzione storica, con un messaggio alla direttrice generale Audrey Azoulay:

L’UNESCO riveste un ruolo insostituibile nella conservazione e valorizzazione di quel DNA comune della civiltà umana che è il patrimonio mondiale.

Il Presidente ha inoltre ricordato che la Conferenza dedicata al 50° anniversario della Convenzione UNESCO sul patrimonio culturale e naturale dell’umanità, in programma per l’anno prossimo, si svolgerà proprio in Italia, a Firenze.

Il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella, si è detto orgoglioso di ospitare l’evento che nel 1972, a Parigi, ha dato il via alla messa a punto di strategie e politiche internazionali sulla tutela e la promozione del patrimonio culturale: tra i principali interventi promossi dall’Unesco all’epoca imponenti opere di restauro come le Piramidi di Giza in Egitto o il sito archeologico di Delfi in Grecia.

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Francesco Cretella

Francesco Cretella

Innamorato della comunicazione in ogni sua forma, specialmente se cinematografica e sportiva. Scrivo per passione e ambizione, rifacendomi ai sei elementi più importanti dell'umanità: chi, cosa, quando, dove, come e perché.

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