Il prezzo dell’energia solare è calato dell’84% circa nell’ultimo decennio. L’energia prodotta mediante l’impiego del carbone, nello stesso periodo di tempo, si è mantenuto costante mentre quella derivante dalle centrali nucleari è diventata più costosa.

Questo è stato possibile grazie agli investimenti fatti in questa tecnologia a discapito di altre forme di produzione di energia elettrica.

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L’andamento dei prezzi: l’energia solare conviene

Il calo del prezzo dell’energia solare è stato favorito dalla forte spinta alla costruzione di pannelli solari. La ricerca in campo tecnologico ha permesso di contenere i costi per questo tipo di impianti. Gli incentivi pubblici hanno ulteriormente reso conveniente la loro installazione.

Lazard effettua un periodico studio sull’andamento del prezzo dell’energia. In questo studio si ritrova calcolato il costo dell’energia elettrica cosiddetto livellato: concorre a comporlo il prezzo della costruzione degli impianti, del loro funzionamento e del combustibile impiegato.

Nell’edizione di aprile 2023, è stato riportato come ogni megawattora (MWh) costa mediamente 60 dollari se prodotta con l’energia solare e 49 dollari se prodotta con l’energia eolica.

Un megawattora costa invece tra i 100 e i 150 dollari se prodotto da fonti fossili o tramite energia nucleare.

Il prezzo delle energie rinnovabili come il solare e l’eolico non è solo più conveniente rispetto a quelle non rinnovabili, ma sta scendendo nel tempo.

Nel 2009, un megawattora prodotto da energia solare aveva un prezzo pari a 359 dollari mentre uno prodotto da energia eolica 135 dollari. In questo periodo di tempo, i costi sono calati dell’84% per il solare e del 66% per l’eolico.

Dal 2009 il costo necessario per produrre energia con l’utilizzo del carbone è rimasto costante, mentre quello derivante dall’energia nucleare è perfino salito. Questo è dovuto alla chiusura e alla conversione di diverse centrali nucleari.

Pregi e limiti delle energie rinnovabili

Oltre ai prezzi più bassi, ci sono anche altre ragioni per preferire l’energia solare e l’energia eolica. Innanzitutto, si tratta di fonti rinnovabili e perciò nella sostanza inesauribili.

Non è necessario ricercare continuamente nuovi giacimenti di materie prime per tenere in funzione gli impianti. Questo li espone al rischio di doversi fermare per esaurimento delle scorte. Inoltre, costringere gli Stati ad approvvigionarsi di materie limitate genera e risente delle conflittualità.

Attualmente, il nostro Paese utilizza energia solare per soddisfare meno del 10% del nostro fabbisogno. Nonostante l’intenzione sia quella di aumentare la fetta coperta in questo modo, occorre fare i conti con due difficoltà.

Bisogna considerare la sua dipendenza dalle condizioni atmosferiche. L’energia solare per sua natura non è disponibile durante la notte e produce meno energia quando sono presenti nuvole e pioggia. Questo la rende una fonte incostante.

La produzione di energia solare richiede una quantità significativa di terra che non sempre può essere disponibile. Le grandi centrali solari richiedono grandi aree di terra per ospitare i pannelli solari e altre infrastrutture e ciò può essere problematico in alcune zone densamente popolate o con un’offerta limitata di terreno utilizzabile. Per ovviare a questa difficoltà, però, sono già in sviluppo alcune alternative: si tratta dell’agrivoltaico o del fotovoltaico galleggiante.

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Giovanni Pigozzo

Giovanni Pigozzo

Nei modi più vari mi sono sempre occupato di quel che succede nel mondo del Lavoro. Analizzo come è fatta e come evolve l'attività umana che più di tutte occupa le nostre giornate. Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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