L’app BeReal è il nuovo social che ha raggiunto la posizione numero uno delle applicazioni più scaricate dall’app store di Apple negli Stati Uniti nel mese di luglio. Con oltre trenta milioni di download dal suo debutto nel 2020 in America, la social app sta prendendo piede anche in Italia.

La giovanissima piattaforma sembra farsi strada con onore in un campo in cui dominano colossi come quelli di proprietà Zuckenberg, Instagram, Meta (ex Facebook) e Whatsapp, o i suoi concorrenti come Twitter, TikTok e Telegram. Sapere cos’è BeReal aiuta anche a capire il segreto del suo successo. In controcorrente rispetto ad altri social, quest’app sta diventando un modello alternativo di social sharing, valorizzando la realtà senza l’utilizzo di filtri o strumenti di editing, cioè di modifica di video o immagini.

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Cos’è e come funziona l’app BeReal

Ecco, in sintesi, cos’è l’app BeReal: un social pensato apposta per essere quanto più aderente alla realtà. Infatti, il motto della piattaforma è “BeReal is life, real life, and this life is without filters”, cioè “BeReal è la vita, la vita vera, e la vita vera non ha i filtri”.

Seppur TikTok resti l’app più scaricata al mondo, il nuovo social sta aprendo la strada a un nuovo approccio al mondo della condivisione di contenuti. Nata in Francia, BeReal viene ideata con l’intento di sganciarsi dalle logiche degli altri social: non è infatti possibile postare contenuti in ogni momento, caricare immagini dalla propria galleria, modificare foto con filtri e perdere troppo tempo per preparare ciò che sarà postato.

L’app scatta foto contemporaneamente sia dalla fotocamera anteriore che da quella posteriore per poter offrire uno spaccato di vita autentico, coinvolgendo lo stesso utente. I contenuti devono essere condivisi nell’arco di due minuti. Terminato questo lasso di tempo è possibile postare le proprie foto, ma i follower saranno avvertiti che la pubblicazione è avvenuta successivamente. Non è possibile scattare foto in ogni momento: è la piattaforma a indicare l’orario, diverso da giorno a giorno, in cui poterlo fare.

Perché è definito il social anti-social?

Lo scopo dell’app BeReal è quello di evitare di cadere negli eccessi degli altri social, nonostante sia in atto il tentativo di moderare meglio i contenuti. Innanzitutto si elimina la smania di essere ossessionati dalla perfezione attraverso modifiche e personalizzazioni di ogni tipo. In secondo luogo, la protagonista assoluta è la realtà, ciò che sta accadendo in quell’istante, senza grosse possibilità di simulare o falsificare. Infine, si evita di essere vittime dell’ansia di non poter fotografare o riprendere continuamente ciò che si sta facendo, in quanto l’orario dell’unica pubblicazione giornaliera è impostato dall’app stessa.

Differentemente dagli altri social non è possibile interagire con altri utenti che non siano già amici, né partecipare alle attività della piattaforma se prima non si è apportato un contribuito personale. In questo modo si elimina la tendenza molto comune di essere fruitori passivi. Infatti, non è raro l’atteggiamento di chi si limita a spiare la vita social degli altri senza prendere parte alle interazioni digitali.

All’app BeReal sono state associate diverse espressioni quali per esempio il social anti-social, anti-influencer, anti-instagram e anti-finzione. Questi appellativi non fanno altro che sottolineare la filosofia sottesa a questo nuovo social: la disaffezione nei confronti delle vite perfette raccontate dal web e spesso costruite ad hoc per favorire la condivisione della vita reale.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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