Al summit sul clima l’impegno degli Stati a investire sull’ambiente.

La lotta ai cambiamenti climatici “è un’opportunità per creare milioni di posti di lavoro ben pagati nel mondo. È una sfida per ogni Paese creare una nuova industria e investire in innovazione, accelerando lo sviluppo delle tecnologie. È uno sforzo fondamentale che ogni Paese deve compiere”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti in occasione del summit virtuale sul clima. Il vertice, organizzato dagli Stati Uniti con quaranta capi di Stato e di governo, si è tenuto il 22 e il 23 aprile. Nella seconda giornata i leader mondiali hanno fatto il punto sulle opportunità economiche che crea la lotta al cambiamento climatico. Il messaggio è che investire nell’economia verde ripagherà in termini di posti di lavoro e ricchezza nel lungo periodo.

Per la cancelliera tedesca Angela Merkel “è l’ora di cambiare e trasformare completamente il modo in cui viviamo e lavoriamo” e ha ricordato che l’Ue prevede di ridurre del 55% le emissioni entro il 2030. Secondo il presidente del consiglio italiano, Mario Draghi, “il Piano per la ripresa dalla pandemia ci offre un’opportunità unica, quella di trasformare le nostre economie e realizzare un’economia più verde e inclusiva”.

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Anche il presidente russo Putin concorda che tutti i Paesi devono unirsi nella ricerca scientifica sul cambiamento climatico e ha annunciato che potrebbe proporre un regime preferenziale per gli investimenti stranieri nell’energia pulita in Russia. Per il leader cinese Xi Jinping “dobbiamo impegnarci per uno sviluppo verde, per un’economia sostenibile per le future generazioni. Questa è la via per rafforzare la produttività. E i Paesi in via di sviluppo devono accrescere le loro ambizioni”. “È il decennio decisivo per evitare le conseguenze peggiori: dobbiamo agire. Questo vertice è il primo passo del cammino che dobbiamo fare insieme”, ha affermato il presidente Usa Joe Biden.

lotta al cambiamento climatico e posti di lavoro

Fonte: Climate Acition Tracker

Le opportunità economiche per combattere il cambiamento climatico

La lotta al cambiamento climatico ha effetti positivi sull’economia, ma anche sulla creazione di posti di lavoro. Secondo studi recenti, investire in energia pulita può creare 2-3 volte più posti di lavoro rispetto a investire in combustibili fossili. Quando gli Stati Uniti hanno impiegato 90 miliardi di dollari in energia pulita nel Recovery Act del 2009, hanno mantenuto dal 2009 al 2015 900.000 posti di lavoro a tempo pieno in un anno nei settori dell’energia pulita.

Investire nel clima crea anche lavoro di qualità, una forza lavoro ben retribuita e luoghi di lavoro sicuri, sani ed equi. Le politiche di lotta al cambiamento climatico contribuiscono non solo a creare nuovi posti di lavoro, ma anche a preservare i posti di lavoro esistenti.

Lo studio di Triple E Consulting, condotto per conto della Commissione Europea, ha stimato una perdita potenziale di 240.000 posti di lavoro in Europa entro il 2020 e di 410.000 entro il 2050, se non verranno adottate misure di adattamento. Secondo lo studio, l’economia verde potrebbe creare da 500.000 a 1 milione di posti di lavoro diretti e indiretti entro il 2050. Le politiche ambientali potrebbero anche contribuire a mantenere dai 136.000 ai 300.000 posti di lavoro nello stesso periodo.

lotta al cambiamento climatico e posti di lavoro

Fonte: Triple E Consulting

Lotta ai cambiamenti climatici e lavoro: il piano di trasformazione dell’economia statunitense

Biden, già in campagna elettorale, ha annunciato il ritorno degli Stati Uniti in una posizione di leadership a livello globale sul clima, rientrando nell’accordo di Parigi. Biden si è impegnato a tagliare le emissioni di CO2 del 50% entro il 2030. Le azioni di lotta al cambiamento climatico traineranno l’economia attraverso un piano per la creazione di posti di lavoro nella green economy.

Mercoledì 31 marzo il presidente americano ha presentato un piano per l’occupazione da 2 miliardi di dollari. Il piano è incentrato sulle infrastrutture, l’economia dell’assistenza, il clima e sulla creazione di posti di lavoro. Per John Kerry, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il clima, “investire sulla lotta ai cambiamenti climatici non è un sacrificio ma un’opportunità” e gli Stati Uniti affronteranno la sfida con una “quantità storica di nuovi investimenti”.

Il piano prevede alloggi economici e sostenibili, trasporto sostenibile, infrastrutture di elettricità pulita. Il piano di Biden affronta anche le emissioni dell’industria e della produzione, che rappresentano la parte dell’economia più difficile da decarbonizzare. La proposta, che dovrebbe diventare legge quest’estate, creerà milioni di posti di lavoro e sarà la più importante legislazione sul clima nella storia degli Stati Uniti.

I Recovery Plan degli Stati europei per la lotta ai cambiamenti climatici e la creazione di posti di lavoro

Nell’accordo sul Green deal (Accordo verde) l’iniziativa per raggiungere la neutralità climatica, l’Europa si impegna a ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, per arrivare al taglio totale entro il 2050. Il Recovery Fund e la legge di Bilancio finanzieranno la transizione verde delle economie europee.

Come spiega Mario Draghi: “In Europa abbiamo lanciato un piano da 750 miliardi di euro, chiamato Next Generation Ue. Uno degli obiettivi del Piano è supportare la transizione ambientale in Europa e fare in modo che l’Ue raggiunga la neutralità climatica per il 2050”. L’Unione europea richiede che nei Recovery Plan il 37% delle risorse sia destinato a riforme per la lotta ai cambiamenti climatici e per la creazione di nuovi posti di lavoro. La Germania ha destinato il 90% delle risorse a progetti legati alla lotta al cambiamento climatico e alla digitalizzazione. Anche la Francia punta sulla transizione ecologica, con quattro progetti di rinnovazione energetica, ecologia e biodiversità, infrastrutture e mobilità verde, energia e tecnologia verde.

Italia, il Piano nazionale di ripresa e resilienza

“Il 10% del piano europeo, circa 70 miliardi di euro, andrà in investimenti in infrastrutture green, economia circolare e mobilità sostenibile solo in Italia”, dice Mario Draghi.

Il Piano di ripresa e resilienza italiano (PNRR) stanzia 68,6 miliardi per la “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”. L’obiettivo è migliorare la sostenibilità del sistema economico e assicurare una transizione ambientale. Il Piano prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per il trasporto pubblico, per l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e delle fonti di energia rinnovabile. Il PNRR si propone di investire nelle infrastrutture idriche, nella filiera dell’idrogeno e nella riduzione del dissesto idrogeologico.

Il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica e sulla produttività. Il Governo prevede che nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base. Nel triennio 2024-2026 l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali.

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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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