Da diversi anni l’UNESCO ha avviato una rete di eccellenza composto da enti e istituti che fanno ricerca su vari temi. Nel mondo ci sono varie realtà nate grazie alla Nazioni Unite e in Italia è grazie a questa organizzazione che è nata la prima cattedra al mondo sulle comunità energetiche. BuoneNotizie.it ha intervistato per voi Marco Raugi che sarà il professore di questa innovativa cattedra.

Il professore Marco Raugi nasce come ingegnere elettronico e docente di elettrotecnica presso l’Università di Pisa. Nel corso degli anni ha avuto l’opportunità di ricoprire alcuni ruoli istituzionali, come quello di direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni. Più recentemente poi, è stato nominato prima pro-rettore al trasferimento tecnologico e poi delegato alla sostenibilità sempre per l’Università di Pisa. “Siccome mi sono occupato di energia per diversi anni, ora mi hanno affidato questo corso sulle comunità energetiche chiarisce il professor Raugi.

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Perché oggi è così importante puntare sullo sviluppo di comunità energetiche

Un dato di fatto evidente e confermato anche dallo stesso professore è “tutto ciò che ruota intorno alle energie rinnovabili non può da solo sostituire i combustibili fossili”. Istituire quindi delle organizzazioni collettive che possono portare ogni singolo cittadino a produrre energia, oltre che consumarla, può essere d’aiuto. “Il ruolo importante delle comunità energetiche sta nel fatto che ogni singolo cittadino oltre che diventare produttore di energia” spiega Raugi, “svilupperà sicuramente una maggiore consapevolezza ambientale ed energetica.” Bisogna poi aggiungere che sarebbe garantito, secondo gli studi del professore, un taglio tra il 20 e il 30% sul consumo di elettricità oggi prodotta da fonti fossili.

Le opportunità fornite da questo corso di studi

L’Università di Pisa è stata la prima in Italia e nel mondo a capire l’importanza delle comunità energetiche e così ha deciso di proporre all’Unesco un’attività di formazione e di ricerca su di esse. “Ora ce ne sono 40 in Italia e 800 nel mondo commenta Marco Raugi, “far parte di questo circuito di eccellenza ci dà la possibilità di accedere a dei finanziamenti messi a disposizione dall’Unesco che possono aiutarci, ma la cattedra non è direttamente finanziata dalle Nazioni Unite.”

Occorre precisare che al momento la cattedra di Sustainable Energy Communities non è all’interno di un percorso universitario canonico. Infatti sarà presente all’interno delle Summer School, la prossima estate, e in particolare in un master il prossimo anno. “L’Università di Pisa istituirà un master di secondo livello fortemente multidisciplinare, aperto a tutti gli studenti già laureati, con contenuti che spazieranno dall’ingegneria alle scienze sociali, fino ad arrivare all’economia e alla giurisprudenza.” racconta il docente.

Professor Marco Raugi

Il professor Marco Raugi docente in Sustainable Energy Communities (fonte https://www.unipi.it/index.php/prorettori/item/8680-marco-raugi-prorettore-per-la-ricerca-applicata-e-il-trasferimento-tecnologico).

Secondo il professore Marco Raugi, nonostante le evidenti difficoltà italiane, a livello internazionale c’è un grosso fermento in questo campo e presto saranno richieste delle figure specifiche. “Secondo me nel giro di qualche mese si creerà un mercato dal punto di vista occupazionale, in cui i soggetti usciti dal master saranno la figura necessaria per fornire assistenza alla cittadinanza nella costituzione delle comunità energetiche” spiega il professore.

Le comunità energetiche in Italia

La situazione nel nostro Paese è senza dubbio in evoluzione, ma indietro rispetto al resto dell’Europa, stando a numerosi censimenti in materia di comunità energetiche. “Siamo indietro perché da una parte ci sono delle complessità burocratiche da affrontare e dall’altra a causa della poca conoscenza di questa opportunità.” considera Raugi, “Per agevolare lo sviluppo delle comunità energetiche, per prima cosa le persone andrebbero informate e messe in condizione di capire lo strumento e solo dopo potranno essere in grado di scegliere con cognizione di causa.”

Il professore conclude dando una sua personale previsione, ovvero che molto presto arriveremo a poter scegliere di quale comunità energetica far parte, “un po’ come oggi si può scegliere il proprio fornitore di energia.”

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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