Quest’anno il Black Friday, il venerdì dello shopping sfrenato, è il 25 novembre. In parallelo e in risposta agli acquisti compulsivi, però, è nato il Green Friday. Si tratta di un’iniziativa di slow shopping, quindi di compere meno convulse, avviata in Francia nel 2017, nel rispetto dell’ambiente e del produttore.

Tra emissioni e imballaggi: i problemi ambientali del Black Friday (soprattutto online)

Due sono i problemi principali degli acquisti smodati online, sollevati dai sostenitori del Green Friday. Il primo riguarda la produzione di CO2 per il trasporto e la consegna del prodotto comprato. Il secondo, invece, è relativo agli imballaggi che, rispetto agli acquisti in loco, sono molti di più nel caso delle consegne a domicilio.

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Il sondaggio “Le consegne inquinanti” del sito Money ha calcolato che nel 2020 sono state 429 mila le tonnellate di CO2 prodotte dal Black Friday. Significa ben 435 voli di andata e ritorno da Londra a New York, cioè pari al peso di oltre 61 mila elefanti. Quando arriva a casa un pacco di medie dimensioni, ad esempio, si rilasciano nell’atmosfera oltre 3,5 kg di CO2.

Un problema ulteriore sono gli imballaggi. Questo tema si collega anche alle risorse e all’energia impiegate in fase di produzione, nonché allo smaltimento del rifiuto. La raccolta differenziata, quindi, è fondamentale, ma non è sufficiente. I sostenitori del Green Friday lo dicono: occorre andare alla radice del problema e acquistare solo se necessario e indispensabile. Federconsumatori, cioè l’associazione italiana dei consumatori, calcola che ogni famiglia quest’anno spenderà in media 163 euro.

Che cos’è il Green Friday: sensibilizzare e informare per agire

Green Friday nasce in Francia nel 2017 ed è il primo movimento impegnato a sensibilizzare il cittadino verso acquisti responsabili e a lottare contro il consumismo. L’associazione infatti crede che le abitudini individuali, moltiplicate per il totale degli abitanti, possano davvero fare la differenza.

Sul loro sito si legge, infatti, che l’Europa butta via 4 milioni di tonnellate di abbigliamento e ne vende 5. Inoltre, la produzione di un solo paio di jeans consuma fino a 11 mila litri di acqua, pari a circa 84 vasche da bagno colme. Proprio per questo Green Friday propone di riparare piuttosto che buttare, acquistare localmente e scegliere prodotti etichettati. Il movimento, quindi, in occasione del Black Friday, realizza campagne di informazione per implementare le buone pratiche.

La loro prima iniziativa nel 2017, infatti, è stata quella di proporre elettrodomestici riciclati a prezzi scontati, come una sorta di Black Friday dell’usato. Gli eventi ufficiali del Green Friday  si svolgeranno in Francia e in Belgio. A Reims, per esempio, ci saranno specialisti per riparare gli elettrodomestici guasti. A Lione invece si lavorerà sul macramé, un materiale riciclato al 100% ricavato da vecchie magliette. A Parigi, infine, si parlerà del salario minimo dei lavoratori tessili.

Un Green Friday che arriva anche in Italia: le iniziative da Venezia a Cortilia

A Venezia, il 25 e il 26 novembre, si svolge il Blue FridaySi tratta di un’iniziativa dell’Unesco con incontri per aziende e cittadini per sollevare il tema della salvaguardia del Mediterraneo. Il sito offre materiali istruttivi per insegnanti e bambini, come giochi, locandine, video e lezioni.

Cortilia, invece, è un e-commerce a filiera corta di beni agricoli e artigianali realizzati da piccoli produttori locali. Questo significa che il rapporto tra produttore e consumatore è quasi diretto, poiché i passaggi intermedi sono pochi. La rete conta più di 400 produttori e coinvolge oltre 800 comuni tra la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto, la Liguria e il Lazio. I loro scatoloni sono in cartone riciclato certificato con inchiostro ad acqua e gli imballaggi sono sostenibili. In occasione del Black Friday applicano uno sconto del 10% sull’acquisto di tutti i prodotti, contrassegnati dal bollino Green Friday.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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