A ottobre 2021 è stata pubblicata da COSPE una raccolta di 14 buone pratiche per aumentare il verde urbano e 3 di queste sono italiane: l’Urban Jungle a Prato, il Parco Nord a Milano e lo Start Park a Prato e a Lucca. Le altre soluzioni innovative si trovano in Ungheria, in Germania, in Austria, in Romania e in Croazia. COSPE è un’associazione laica e privata che opera in 25 Paesi con 70 progetti attivi nel mondo. L’associazione vuole assicurare uno sviluppo sostenibile per tutti, il rispetto dei diritti umani e la pace tra i popoli.

Il report delle buone pratiche di verde urbano è la prima fase del progetto NABI che ha preso il via a settembre 2020 con i fondi di Erasmus+. NABI tradotto dall’inglese significa “soluzioni innovative basate sulla natura per la gestione del verde urbano e l’acqua piovana”. La seconda fase del progetto NABI prevede un ulteriore report entro il 31 agosto 2023. L’iniziativa vuole sostenere le comunità e gli enti locali nel contrasto al cambiamento climatico. Proporre soluzioni green significa incentivare le buone pratiche, mostrarne la scalabilità e l’applicabilità trasversale. Infatti, la scheda di ciascun progetto contiene diverse sezioni:

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  • storia e descrizione;
  • punti di forza;
  • impatto sociale;
  • elementi innovativi;
  • replicabilità.

Verde urbano a Prato: l’Urban Jungle

L’idea nasce all’inizio del 2018, quando il Comune di Prato adotta una nuova strategia di forestazione per aumentare il verde urbano e contrastare il consumo di suolo: recuperare e riutilizzare le aree e gli edifici esistenti. Così nasce a Prato l’Urban Jungle, le giungle urbane, che coinvolge 4 diverse aree. Le quattro zone hanno un forte inquinamento, un’elevata densità di traffico e sono fragili economicamente poiché abbandonate. Le giungle, quindi, hanno un doppio beneficio. Da un lato, ripristinano il suolo della città perché si tratta di aree di verde urbano; dall’altro, diventano luoghi utili, attivi e sfruttati dalla comunità. Si tratta quindi di un progetto replicabile, efficace e partecipativo poiché i cittadini sono chiamati a dare il loro contributo. Gli interventi nei 4 quartieri prevedono:

  • nuovi parcheggi green con un pavimento permeabile e con stazioni di ricarica per la mobilità sostenibile;
  • tetti e facciate verdi irrigati grazie all’acqua piovana riciclata;
  • spazi sociali comuni per attività collettive e ricreative;
  • un nuovo mercato cittadino dove consumare prodotti locali;
  • una serra urbana per produrre piante a km zero;
  • un’area ristoro realizzata con vecchi materiali industriali di scarto;
  • una zona per eventi musicali o culturali.

Il Parco Nord a Milano: un progetto di riforestazione urbana

Il Parco Nord di Milano è un polmone verde di oltre 600 ettari, di cui circa 100 di bosco. Questo progetto di verde urbano fa parte di “Rete Clima”, un ente non profit che promuove azioni di sostenibilità e di decarbonizzazione. Le sue attività prevedono di piantumare, manutenere gli alberi e coinvolgere i dipendenti e i cittadini nelle attività forestali. Infatti, la filiera orticola locale è chiamata a fornire le piante da posare. Il punto di forza più grande del progetto è la sua facilità di replica: ovunque ci sia uno spazio disponibile abbastanza grande da adibire a foresta che non tolga terra ai contadini. Per questo motivo occorre coinvolgere le istituzioni nell’individuare i suoli idonei. I benefici più significativi per la comunità sono due. Primo, le aziende coinvolte promuovono il lavoro di squadra tra i dipendenti; secondo, il progetto migliora la qualità della vita per i cittadini.

Verde urbano a Prato e Lucca: il progetto Start Park

Il progetto Star Park è un’iniziativa partecipativa per aumentare il verde urbano e ha tre obiettivi. Primo, coinvolgere l’intera comunità dei cittadini mediante la co-progettazione. Secondo, misurare l’impatto socio-economico del progetto; infine, offrire infrastrutture verdi al servizio dei cittadini. Si tratta in particolare di rendere le comunità più resistenti ai cambiamenti climatici e agli eventi atmosferici estremi. Start Park vuole quindi valorizzare il design e l’architettura obsoleti della città. Il progetto, attivo a Prato e a Lucca, prevede tre fasi con l’intenzione di creare un forte senso di comunità:

  1. i locali ricevono informazioni  per aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici e sui suoi impatti a livello locale;
  2. i cittadini pensano a come migliorare l’ambiente in cui vivono;
  3. il comune realizza il progetto dando un riscontro immediato del risultato.

Il progetto di verde urbano, inserito nel report di COSPE, è interamente replicabile ed è reperibile online.  Il team di Start Park, infatti, sta cercando di proporre il progetto a molti altri Comuni italiani green.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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