Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato le classifiche delle aziende che nel 2022 hanno richiesto un rimborso per la vendita di prodotti sfusi o alla spina, avviando così una prima sperimentazione per la riduzione degli imballaggi alimentari. Sono 178 i commercianti presenti in tutta Italia che sono stati selezionati per ottenere il finanziamento e saranno soggetti a un monitoraggio nei prossimi tre anni.

La misura è stata predisposta per attuare la Legge 141/2019, nota come legge sul clima, che nel 2021 e nel 2022 ha messo a bando un contributo a fondo perduto per i negozi di vicinato di media e grande distribuzione per la creazione di spazi dedicati alla vendita di prodotti alla spina o per l’apertura di nuovi negozi che vendessero esclusivamente prodotti sfusi.

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Siamo in presenza, dunque, di una progettualità che, numeri a parte, è chiaramente di grande rilievo sperimentale – ha dichiarato in una nota il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gavia – Questo bando permetterà, infatti, non solo di verificare l’impatto sulla prevenzione dei rifiuti urbani ottenuto dal cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori attraverso l’uso dei prodotti sfusi, ma anche di testare il livello di sensibilizzazione su tali tematiche e rilevare i principali ostacoli incontrati dagli esercenti per una sua diffusione su larga scala, sì da mettere a punto, di concerto, una strategia finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di riduzione degli imballaggi non utili“.

Prodotti alla spina: i vantaggi per l’ambiente

L’acquisto di prodotti alla spina o sfusi presenta molti vantaggi per i consumatori: in primo luogo permette di ridurre gli sprechi alimentari, poiché si acquista solo la quantità di cibo necessaria per le proprie esigenze, evitando così la scadenza prematura di prodotti confezionati in quantità eccessive.

Inoltre, questo tipo di acquisto consente di risparmiare denaro, poiché i prodotti alla spina sono solitamente più economici di quelli confezionati, a causa della riduzione dei costi di imballaggio. Infatti, il prezzo di prodotti alimentari confezionati, come insalate in busta o carote, può essere fino a dieci volte più elevato rispetto al prodotto sfuso. Secondo un calcolo della Federconsumatori, una famiglia che riesce a fare l’intera spesa alla spina, senza imballaggi, porta a casa un risparmio annuo che può arrivare fino a 850 euro.

L’acquisto di prodotti sfusi è anche più ecologico, poiché riduce la quantità di imballaggi e rifiuti prodotti, contribuendo a una economia circolare più sostenibile. Inoltre, molte volte questi prodotti sono biologici e a Km 0, il che significa che non solo riducono l’impatto ambientale, ma anche sostengono l’economia locale.

Infine, fare la spesa alla spina promuove la consapevolezza e la responsabilità del consumatore, poiché si è in grado di valutare il vero costo e la qualità del prodotto, senza essere influenzati dal packaging accattivante o dalle tecniche di marketing.

Dove trovare i negozi più vicini

La vendita di prodotti sfusi, come cibo e detersivi, è praticata da molte piccole botteghe e negozi, ma anche da catene della grande distribuzione. Esiste un motore di ricerca chiamato Sfusitalia.it, creato da Ottavia Belli, che aiuta a trovare i negozi più vicini che vendono prodotti alla spina.
La mappa su Sfusitalia.it elenca oltre 800 negozi raccolti da Ottavia e dalle segnalazioni degli utenti. Il funzionamento del sito è semplice: basta inserire l’indirizzo e cercare. Questo progetto vuole rispondere alle esigenze dei consumatori che vogliono avvicinarsi al mondo dei prodotti sfusi e che spesso hanno difficoltà a trovare un negozio vicino a casa.

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Giovanni Binda

Giovanni Binda

Giovanni Binda, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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