Cosa sono le città da 15 minuti e perché Roma (inaspettatamente) è un modello positivo?

I romani più disillusi forse commenterebbero sarcasticamente questo dato, ma la capitale italiana è indicata come modello nelle cosiddette città da 15 minuti. Per capire di cosa si tratta dobbiamo fare un salto molto indietro nel tempo, addirittura alle origini della civiltà umana.

30 è il numero perfetto…

Nel 1994 il fisico Cesare Marchetti pubblicò uno studio rivoluzionario nel campo dei trasporti e dell’ingegneria urbana. Ipotizzò infatti che la tendenza dell’essere umano a spostarsi dal suo luogo di residenza fosse in qualche modo “disciplinata” da una costante che a sua volta risponde a un istinto primordiale. Il tempo che siamo disposti a dedicare agli spostamenti, per qualunque ragione, non dipende da ragioni economiche ma più da fattori antropologici.

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Secondo Marchetti, fin dall’epoca dei primi insediamenti umani i nostri antenati hanno sviluppato un istinto, che persiste fino a oggi, secondo il quale preferiscono dedicare agli spostamenti quotidiani non più di mezz’ora per andare e mezz’ora per tornare. Questo valore ha preso il nome di “costante Marchetti”. Con il progredire della civiltà umana e la nascita e l’evoluzione dei mezzi di trasporto, a ridursi non è stato il tempo dedicato agli spostamenti. Si è invece allungata la distanza, il che ha fatto sì che si cercasse di compensare questi valori con mezzi di trasporto più efficienti, più numerosi e più veloci.

Basta dare uno sguardo alle cartine delle grandi capitali europee, tra cui Roma, per vedere come questo dato ne abbia condizionato costruzione e organizzazione nei secoli. Il centro storico di Roma, così come di molte città italiane, si può girare tranquillamente a piedi in un’ora. L’istinto umano per lo spostamento ricorrente ha fatto sì che fossero le città ad adattarsi all’uomo, e non viceversa. Ma nel mondo globalizzato di oggi, anche la costante Marchetti deve essere aggiornata.

…ma 15 di più

La rivoluzione della costante Marchetti arriva dal direttore scientifico dell’università della Sorbona di Parigi, Carlos Moreno. Secondo lo studioso il tempo ipotizzato da Marchetti va dimezzato, e ha lanciato l’idea delle città da 15 minuti. In ogni grande città tutti i servizi possono e devono essere resi accessibili ai cittadini con uno spostamento di massimo 15 minuti a piedi o in bicicletta.

Il dimezzamento del tempo di percorrenza renderebbe non solo le città più efficienti dal punto di vista dei servizi, ma migliorerebbe la vita dei cittadini in più aspetti. Da un punto di vista ecologico, di qualità della vita, di benessere e di riqualificazione delle periferie, bisogna ripensare alle città con questa logica.

L’idea di dimezzare la costante Marchetti è piaciuta da subito ai francesi: il sindaco di Parigi ha subito  “adottato” l’idea. Nel nostro paese Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha detto che è giunto il momento di ripensare i ritmi di vita e gli spostamenti dei milanesi. La pandemia ci ha fatto riscoprire le gioie del negozio sotto casa e dei servizi essenziali accessibili a piedi o in bicicletta. Ora, per ripensare le città nella logica dei 15 minuti esiste anche una piattaforma apposita.

Città da 15 minuti: la piattaforma

Sony ha lanciato una piattaforma che ha l’obiettivo di incrociare diversi dati in modo da misurare l’applicabilità di questa nuova costante. Al momento, nella 15-Minute City Platform sono presenti solo Roma e Parigi. Per raccogliere le informazioni per “mappare” le città vengono utilizzati dati pubblici, più quelli sugli spostamenti dei gps dei nostri smartphone.

Viene evidenziato come le due capitali siano molto in linea con la filosofia delle città da 15 minuti per ciò che riguarda il centro. Spostandosi nelle periferie, aumentano le realtà e i quartieri in cui, per usufruire dei servizi, i cittadini sono costretti a spostarsi più di mezz’ora. Un dato che Sony sottolinea nel sito dedicato alla piattaforma è come il lavoro sia la categoria sistematicamente non conforme al modello “città da 15 minuti”. Considerato che il lavoro è anche il principale motivo di spostamento dei cittadini, andrà necessariamente ripensato questo tipo di modello di città, nell’era post Covid.

Città da 15 minuti

La mappa dell’accessibilità di Roma: nella legenda è indicato il tempo di spostamento medio in bicicletta. Fonte:  whatif.cslparis.com

 

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Giulia Zennaro

Giulia Zennaro

sono una giornalista freelance di cultura e società, scrivo come ghostwriter, insegno in una scuola parentale e tengo laboratori di giornalismo per bambini. Scrivo per Hall of Series e theWise Magazine e, naturalmente, BuoneNotizie.it: sono diventata pubblicista grazie al loro laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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