Nasce lo Slow Tourism, un nuovo modo di viaggiare per staccare dalla frenesia della vita quotidiana.

Visite in luoghi limitrofi alla propria città e viaggi verso borghi sperduti. Questa è la domanda più frequente che le agenzie turistiche hanno riscontrato negli ultimi due anni. Il coronavirus ha messo a dura prova il settore Turismo, ma allo stesso tempo ha trasformato l’idea di viaggiare. Continua dunque, in vista delle prossime vacanze natalizie, il desiderio di Slow Tourism (Turismo lento). Un nuovo mindset fatto di mete poco conosciute, natura, tradizioni, culture e prodotti locali, ma soprattutto di autenticità. Quando nasce questa nuova filosofia del viaggio e come si pratica?

Cos’è lo Slow Tourism

In Italia il settore dell’accoglienza continua ad attraversare il tunnel della precarietà a causa del crollo dei viaggi all’estero e del turismo organizzato. Le agenzie di viaggio hanno proprio nell’outgoing, cioè nella clientela che si sposta all’estero, la loro principale risorsa. Tuttavia è il turismo interno e non organizzato che permette loro, adesso, di reggersi in piedi. Un fenomeno in crescita e pieno di sorprese.

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Lo Slow Tourism parte proprio da qui e rientra nella categoria di turismo sostenibile/consapevole secondo il quale il viaggiatore gode del viaggio in maniera significativa, allontanandosi dal turismo di massa. Il turismo lento si lega al concetto “slow” e al Movimento Internazionale Slow Food nato da Carlo Petrini nel 1986. Un nuovo modo di intendere il viaggio e – più nello specifico la cucina – volto a rallentare i ritmi e prediligere esperienze di qualità.

Il turismo lento è in contrapposizione al turismo di massa sotto diversi livelli e vuole combattere gli aspetti negativi di quest’ultimo. Destinazioni commercializzate e standardizzate infatti finiscono per mettere in ombra il resto dei luoghi da visitare. Un turismo pre-programmato inoltre non permette di visitare ristoranti o musei fuori dal pacchetto turistico che l’agenzia ha organizzato, creando una visione incompleta o distorta del luogo visitato. Il turismo lento vuole remare contro l’impatto ambientale che il turismo di massa esercita coi mezzi di trasporto da esso suggeriti (spesso aerei o crociere), favorendo spostamenti a piedi o via terra. Quali sono quindi i principi necessari per una buona pratica dello Slow Tourism?

Consigli per la pratica

Lo Slow Tourism non si basa sullo svago e sul divertimento, ma piuttosto sull’apprendimento e la conoscenza di nuovi luoghi e culture. È dunque consigliato a chi voglia viaggiare per arricchirsi e conquistare un nuovo significato di tempo. Una scoperta che chiede lentezza anziché frenesia. Ecco di seguito alcuni consigli da tenere a mente.

      1. Preferire distanze brevi durante le visite

Lo Slow Tourism è legato a doppio filo con il turismo locale. Sviluppa l’economia locale ed è dunque molto vantaggioso. Essendo un tipo di turismo sostenibile punta sula scoperta di luoghi a noi vicini per ridurre le emissioni di carbonio. Gli spostamenti all’interno del luogo visitato dovranno comunque essere di breve durata e preferibilmente a piedi.

       2. Ristoranti locali, street food e slow food

Consumare i pasti in luoghi che permettono di assaporare le specialità locali o di continuare la propria visita tra stradine e piazzette del luogo. Prediligere ristoranti slow food che promuovono un tipo di cucina a chilometro zero ed ecosostenibile, oltre che un’esperienza unica e immersiva nei sapori della terra che vi accoglie.

       3. Comprare gli alimenti presso i mercati o dai produttori

Per chi sceglie un alloggio con cucina, preferire ai supermercati i mercatini alimentari o i produttori diretti per godere ancora una volta del cibo locale. Tutto questo, possibilmente, imparando a cucinare le ricette tradizionali.

       4. Rilassarsi

Lo Slow Tourism è per sua definizione una pratica lenta di scoperta e apprendimento del “nuovo”. Dunque va praticata in totale relax.

        5. Imparare nuove abilità

Approfittare della vacanza o del viaggio per conoscere le tradizioni locali e imparare attività legate ad esse.

         6. Spegnere i dispositivi elettronici

Bandita la tecnologia, lo Slow Tourism è un elogio alla vita comoda e spensierata. Non vi resta che godervi la permanenza!

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Martina Tolaro

Martina Tolaro

Martina Tolaro, curator ed editor freelance. Ho collaborato con imprese culturali creative nazionali e artisti internazionali. Scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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