Il Natale da soli è una realtà più diffusa di quanto si possa pensare. Che sia per la lontananza fisica dagli affetti, per impegni lavorativi o per impossibilità di qualunque altro genere, anche quest’anno saranno molti gli italiani costretti a trascorrere il periodo natalizio in solitudine. La malinconia della solitudine sembra accendersi particolarmente durante le feste, e questo può generare ulteriore tristezza e malessere. Ma non deve andare per forza in questo modo.

Natale da soli: aiuti e consigli

Anche quest’anno il servizio di volontariato “Telefono Amico” si mette a disposizione degli italiani. La linea telefonica rimarrà infatti attiva senza interruzioni dalle 10 del 24 dicembre alle 00 del 26 dicembre. Per accedervi è sufficiente chiamare il numero 199.284.284 o compilare il form anonimo al sito www.telefonoamico.it.

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Per chi non volesse fare uso di questo servizio, Valentina Di Mattei – psicologa clinica e docente presso le facoltà di Psicologia e Medicina dell’Università Vita-Salute San Raffaele – consiglia di affidarsi alla tecnologia, strumento che in un momento del genere può davvero essere d’aiuto per potersi mettere in contatto con familiari e amici lontani. Un’occasione, questo Natale inedito, per creare nuove tradizioni come scartare i regali insieme in videochiamata o cantare le tradizionali carole con qualche simpatico filtro. Sicuramente tutti dovremo riadattarci e in parte rivoluzionare il nostro Natale.

Monica Petra, presidentessa di Telefono Amico Italia, rende noto infatti un dato che può paradossalmente farci sentire meno soli: rispetto al Natale pre-pandemia, le richieste di aiuto all’associazione sono aumentate del 41%.

In ogni caso, spiegano i dottori, è normale sentirsi spaesati di fronte a situazioni che tanto si discostano dall’abitudine. Non c’è nulla di cui preoccuparsi: quando si torna alla normalità ci si riprende in fretta dal disorientamento che potrebbero provocare il Natale da soli.

Una condizione per certi versi favorevole

Per chi pensa sconsolato a cosa fare a Natale da solo, arrivano i risultati di una ricerca che potrebbero placare quest’insofferenza: secondo uno studio riportato da “Nature” per il primo Natale in pandemia, nel 2020, il nostro cervello può trarre giovamento da situazioni di solitudine, come questa.

I ricercatori dell’Università MCGILL di Montréal hanno analizzato le immagini cerebrali di 40000 volontari ed è emerso che le persone che vivono in solitudine – non quelle che si sentono sole, condizione psicologica diversa – hanno capacità maggiori di rivivere ricordi, usare l’immaginazione e nutrire speranze per il futuro. Ottime abilità, in prospettiva natalizia.

Un modo per stimolare il proprio cervello e trascorrere in serenità le feste anche se in solitudine è quello di leggere, approfittando degli sconti e delle offerte di dicembre.

Quest’anno, per la seconda volta di fila, le feste natalizie in solitudine sono una realtà concreta per molti italiani. Sperando siano le ultime sotto queste condizioni, è possibile comunque trascorrere il Natale da soli ma in serenità approfittando di aiuti e consigli esterni o creando nuove tradizioni nella consapevolezza che la solitudine non è una malattia, né una condizione necessariamente debilitante per il nostro cervello.

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Sofia Greggio

Sofia Greggio

Sofia Greggio. Correttrice di bozze, editor e ghostwriter, ho seguito corsi di editoria come lettura professionale, scouting e consulenza editoriale e un master in scrittura creativa. Oltre al mondo dei libri, sono appassionata di civiltà orientali e infatti studio Antropologia all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

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