Il reflusso gastroesofageo, detto anche reflusso gastrico, è una condizione clinica molto diffusa: circa una persona su tre ne è colpita. Il disturbo è alquanto fastidioso e coinvolge l’apparato digerente, si tratta nello specifico di risalita in esofago di materiale acido proveniente dallo stomaco e si può presentare con sintomi lievi o intensi, richiedendo delle cure semplici o più complesse, in base all’origine del problema.
I rimedi per il reflusso gastrico sono tanti: bere molta acqua minerale con bicarbonato, evitare tabacco, alcolici, cibi molto elaborati, non sdraiarsi dopo i pasti, non indossare abiti troppo stretti. Con una diagnosi lieve e occasionale del problema, è possibile trattare questo disturbo, in modo naturale, evitando l’assunzione di farmaci.
Cause e sintomi del reflusso gastroesofageo
Le cause responsabili dell’insorgenza del reflusso gastrico sono principalmente: ernia iatale, alimentazione sbagliata, utilizzo di alcuni farmaci, obesità, tabagismo e stress.
Il cambio di stagione di fine estate e fine inverno può rappresentare un’altra causa del reflusso gastrico, impattando sul benessere psico-fisico, in modo più o meno marcato a seconda del soggetto. Tale transizione può influire sulle funzioni digestive, favorendo l’aumento delle secrezioni acide nello stomaco.
Tra lo stomaco e l’esofago si colloca il cardias, una valvola che si apre per consentire il passaggio del cibo e poi si richiude, impedendo la risalita del contenuto gastrico, per vari motivi.
Se il cardias funziona male, la risalita del succo gastrico provoca rigurgiti acidi accompagnati da bruciore a livello della gola e dello sterno, detto anche pirosi gastrica, nonché, eruttazione, nausea, tosse. Se il reflusso si presenta con una certa frequenza, si parla invece di malattia da reflusso gastroesofageo.
Questo disturbo, se non è trattato nel modo adeguato, può evolvere in condizioni più complesse, come l’ulcera esofagea, un’erosione più o meno profonda del rivestimento interno dell’esofago o in altre situazioni, meno frequenti, può svilupparsi l’esofago di Barrett, una condizione pre-cancerosa a carico dell’esofago.
I rimedi per il reflusso gastroesofageo
Secondo uno studio scientifico, pubblicato su una rivista World Journal of Gastrointestinal Pathophysiology bere molta acqua ricca di bicarbonato è un rimedio che può aiutare chi soffre di tale disturbo, alleviando la frequenza dei fastidi: idratarsi molto facilita lo svuotamento gastrico.
Nei casi più lievi e previo consulto medico, il reflusso gastroesofageo può essere gestito in modo naturale, ricorrendo a estratti e principi attivi vegetali come il ficus carica che agisce a livello gastrico, migliorando la continenza del cardias e attenuando rigurgito acido e bruciore. L’alga laminaria, invece, si comporta da gastro-protettivo, grazie al relativo contenuto di acido alginico. La boswellia serrata protegge lo stomaco dalla secrezione acida, infine, il cardo e lo zenzero agiscono in sinergia sullo svuotamento gastrico.
Gli estratti vegetali sono disponibili in commercio sotto forma di tisane, gocce e integratori in capsule. In ogni caso, è importante rispettarne le posologie e ricorrere alla supervisione medica.
Consigli dell’esperto per chi soffre di reflusso gastroesofageo
“Se in ferie ci si concedeva più tempo e più cura per i pasti, il ritorno alla normalità di solito prevede un’alimentazione più rapida, fast food o il solito panino alla scrivania e spesso la nostra digestione ne soffre – ci spiega il presidente di Aigo Marco Soncini,e direttore del Dipartimento dell’ASST di Lecco – Chi soffre di reflusso limiti alcol, caffè, cioccolata e bevande gasate, chi tende a soffrire di gonfiore può ridurre i cosiddetti cibi Foodmap, acronimo che comprende oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili, tutti carboidrati”.
Insieme ai rimedi naturali si dovranno associare alcune abitudini comportamentali e alimentari: è buona norma fare pasti piccoli e frequenti, masticare bene ed è importante, in aggiunta, condire le pietanze in modo semplice ed evitare quegli alimenti che si associano all’aumentata secrezione acida.
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