Attualmente, circa 4 milioni di persone in tutto il mondo non accedono ai servizi essenziali per la prevenzione e la tutela della salute sessuale e riproduttiva. Questo è quanto emerge dalla Dichiarazione Congiunta delle Nazioni Unite diffusa durante il “World Health Summit” 2023 di Berlino, che definisce i piani di intervento e le linee guida per favorire gli interventi di auto-cura, cioè di tutti quegli strumenti  e quelle metodiche auto-diagnostiche finalizzate al monitoraggio, alla prevenzione e alla tutela della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi. 

Gli interventi di auto-cura possono garantire alle persone l’accesso ai servizi sanitari per la salute sessuale e riproduttiva di cui hanno bisogno” ha affermato Pascale Allotey, direttore del Dipartimento di ricerca di salute sessuale e riproduttiva presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Programma speciale di ricerca, sviluppo e formazione sulla riproduzione umana delle Nazioni Unite.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Allotey ha poi aggiunto: “L’espansione della disponibilità di opzioni di auto-cura di alta qualità non solo migliorerà l’azione e l’autonomia all’interno dell’assistenza sanitaria, ma aiuterà anche a raggiungere la salute per tutti“. Gli interventi di auto-cura, rappresentano, quindi, un approccio complementare all’assistenza sanitaria, nonché una spinta significativa verso una nuova e maggiore auto-efficacia, autonomia e impegno nella salute per gli auto-assistenti e gli operatori sanitari.

Salute sessuale e riproduttiva nel mondo: problematiche e soluzioni

Il diritto alla salute è un diritto fondamentale sancito dalla legge internazionale sui diritti umani. Tuttavia, permangono disuguaglianze sanitarie in tutto il mondo che impediscono il raggiungimento di una copertura sanitaria globale.

Di conseguenza 164 milioni di donne, in età fertile e che fanno uso dei contraccettivi moderni, faticano a raggiungere i propri obiettivi riproduttivi, come quello di pianificazione familiare, basato sul diritto di poter fare figli per scelta. Ogni giorno, a un milione di individui, viene diagnosticata una malattia sessualmente trasmessa e 800 donne muoiono per anomalie in gravidanza o durante il parto. Annualmente, l’infezione da Papilloma virus (HPV) causa 530 mila nuovi casi di tumore all’utero e 650 mila persone perdono la vita per complicanze da HIV.

Nel corso della propria vita, una persona su sei sperimenta l’infertilità e, ogni giorno, una donna su tre è vittima di violenza sessuale. Tutto questo è aggravato da un’importante carenza di personale, che potrebbe corrispondere a 10 milioni di operatori sanitari in meno entro il 2030, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.

Per fronteggiare tali problematiche, l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove la diffusione di interventi di auto-cura in ogni Paese o contesto socio-economico, al fine di garantire: l’auto-controllo della glicemia e della pressione sanguigna in gravidanza, l’auto-somministrazione di contraccettivi, l’uso di test “fai da te” per diagnosticare la gravidanza, l’auto-monitoraggio della fertilità, l’auto-gestione di alcune o di tutte le componenti dell’aborto medico, l’auto-raccolta di campioni per i Test dell’HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili, l’auto-monitoraggio contro l’infezione da HPV e l’utilizzo di lubrificanti per il benessere sessuale.

I piani di intervento definiti nella Dichiarazione Congiunta delle Nazioni Unite

Secondo la Dichiarazione Congiunta delle Nazioni Unite, per promuovere gli interventi di auto-cura è necessario svolgere un’azione strategica in cinque aree di intervento. La prima è quella del finanziamento, dove l’obiettivo è di implementare il numero di investitori e la variabilità dei metodi di pagamento, riducendo i costi sanitari e adattandoli alle possibilità economiche di ogni individuo.

Rispetto al personale sanitario e assistenziale, l’ONU incoraggia la realizzazione e la partecipazione a corsi di formazione specifici per offrire un supporto completo e consapevole ai pazienti che scelgono di ricorrere a questi interventi.

Bisogna poi agire sulle partnership e sulle relative responsabilità, con lo scopo di favorire una maggiore collaborazione e un’equa condivisione di conoscenze tra gli enti nazionali e internazionali che si occupano della tutela e della prevenzione della salute sessuale. È molto importante anche ottimizzare la qualità dei sistemi sanitari attraverso la creazione e l’adozione di leggi, regolamenti e linee guida efficienti ed efficaci, nonché investire maggiormente nella ricerca scientifica.

Con quest’ultima iniziativa si potrà disporre di basi ed evidenze sperimentali sempre più solide e in grado di aumentare la fiducia negli interventi di auto-cura, promuovendone la diffusione e l’utilizzo.

Leggi anche:

Educazione sessuale nelle scuole: l’Italia tra problematiche e iniziative

Percorso nascita in Italia, aspetti positivi e criticità dell’assistenza

Tumore al seno: prevenire con lo screening salva la vita

Condividi su:
Brunella Mascolo

Brunella Mascolo

Logopedista e aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Come professionista sanitario, nonché persona molto empatica e introspettiva, scrivo principalmente di tematiche inerenti alla crescita personale e alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere mentale.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici