L’Italia è uno dei pochi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria nelle scuole, insieme a Bulgaria, Cipro, Polonia, Lituania e Romania: questo è  quanto emerge dal recente report “Global Education Monitoring Report-GEM” dell’UNESCO.

Attualmente, il tema della sessualità nelle scuole italiane si affronta principalmente con programmi opzionali che ne considerano solo il carattere biologico, tralasciando gli aspetti sociali, psicologici ed emotivi che sono fondamentali per l’esperienza sessuo-affettiva dei ragazzi.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Secondo gli ultimi dati disponibili, emersi dallo “Studio Nazionale Fertilità” del 2017 dell’Istituto Superiore di Sanità, l’89% degli adolescenti italiani colma autonomamente la mancanza di informazioni sulla sessualità e sulla riproduzione attraverso internet, incorrendo spesso in notizie errate rispetto alla pubertà, alla maturazione sessuale e alla contraccezione.

Ne consegue che il 10% dei ragazzi sessualmente attivi non usa metodi contraccettivi, che un adolescente su dieci pensa che il coito interrotto protegge dalle malattie, che il 9% dei maschi e il 7% delle femmine è convinto che basti fare sesso calcolando i giorni fertili per difendersi dalle infezioni e che il 20% considera la pillola anticoncezionale un metodo valido per evitarle. Alla luce di questi dati si deduce quanto sia importante promuovere l’educazione sessuale tra i giovani, introducendola in primis nei curricula scolastici.

Secondo l’UNESCO, infatti, un approccio completo a tale disciplina aiuta non solo a ridurre la disinformazione, prevenendo anche possibili annesse problematiche, come la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse e delle gravidanze inattese, ma è un presupposto fondamentale per il rispetto dei diritti umani e dell’uguaglianza di genere, che sono tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Educazione sessuale nelle scuole italiane: le iniziative per promuoverla

In Italia, fin dagli anni’70, sono state fatte diverse proposte di legge finalizzate a promuovere l’educazione sessuale nelle scuole, come la proposta “Disciplina dell’educazione alla sessualità nelle scuole della Repubblica” del 2007, la Legge Costantino del 2013 e la proposta di legge Chimienti del 2014, ma nessuna di queste è andata a buon fine.

Secondo l’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica questo deriva principalmente dalla convinzione che parlare di sesso potrebbe indurre i ragazzi a farlo e dall’idea che lo sviluppo sessuale sia un tema molto intimo di cui debbono farsi carico i genitori.

Dal momento che non esiste alcuna legge nazionale a riguardo, la diffusione dell’educazione sessuale nelle scuole avviene soprattutto grazie alle iniziative di enti esterni, sia pubblici che privati, come il progetto EduForIST  del Ministero della Salute, le linee guida nazionali sull’educare al rispetto del MIUR e i progetti socio-pedagogici dell’azienda La Valigia Rossa (LaVR).

Il progetto EduForIST

Il progetto EduForIST , avviato nel 2020, è commissionato e finanziato dal Ministero della Salute, in collaborazione con quello dell’Istruzione e ha l’obiettivo principale di sviluppare un documento tecnico di riferimento che definisca le linee guida e gli strumenti didattici utili a coordinare l’intervento di operatori e operatrici sull’educazione all’affettività, alla sessualità e alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse nei contesti scolastici.

Educare alla sessualità per favorire la parità tra i sessi: le linee guida del MIUR

Nel 2017 il MIUR ha definito le linee guida nazionali “Educare al Rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione”. Queste sono indirizzate alle scuole italiane di ogni ordine e grado con lo scopo di favorire l’attuazione dei principi di pari opportunità e di un modello antropologico-relazionale in contrapposizione a quello individualista su cui si è basata, per secoli, la cultura occidentale e che ha considerato la donna come soggetto debole e subordinato all’uomo. Le linee guida hanno infatti l’obiettivo di prevenire la violenza di genere, ancora molto diffusa nel nostro Paese.

Le iniziative socio-pedagogiche de “LaVR”

“La Valigia Rossa” è un’azienda italiana fondata dalle donne che si rivolge principalmente a queste ultime, ma parte da concetti e diritti validi per chiunque. È costituita da consulenti che viaggiano in giro per l’Italia diffondendo strumenti e informazioni volti a salvaguardare il benessere sessuale, considerato diritto universale.

A questo scopo, l’azienda crea e sostiene numerosi progetti socio-pedagogici, tra cui: il progetto “Making of Love” finalizzato a introdurre l’educazione sessuale nelle scuole con workshop e riunioni gestiti da ragazze e ragazzi e l’iniziativa “Proteggiti, Divertiti, Sostieni” promossa in collaborazione con la Lega Italiana di Lotta all’AIDS (LILA), che incoraggia all’uso di contraccettivi, alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e alla lotta contro la discriminazione delle persone con AIDS.

Leggi anche:

Educazione sessuale nelle scuole: al via il primo festival per promuoverla 

La lotta per introdurre l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole italiane

 

 

 

 

Condividi su:
Brunella Mascolo

Brunella Mascolo

Logopedista e aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Come professionista sanitario, nonché persona molto empatica e introspettiva, scrivo principalmente di tematiche inerenti alla crescita personale e alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere mentale.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici