Dal 3 al 5 marzo scorso la Fiera di Verona ha ospitato Fieragricola, l’evento internazionale sull’agricoltura. Anche Cai, Consorzi agrari d’Italia, ha partecipato e ha presentato le novità dell’agricoltura 4.0. Per capire cosa sia l’agricoltura 4.0, detta anche di precisione, e quali siano le proposte di Cai, Buonenotizie.it ha intervistato Serena Selvetti. Serena Selvetti è responsabile dell’agricoltura di precisione del Cai.

Che cos’è l’agricoltura 4.0

Selvetti esordisce: “L’agricoltura 4.0 comprende una serie di innovazioni agricole. Per la parte dei trattori, prevede l’approccio di precisione, cioè fare la cosa giusta, nel modo giusto e al momento giusto. C’è poi la parte di digitalizzazione, ossia relativa ai sensori per gestire le informazioni prese dalle macchine. Posso citare ad esempio il controllo digitale dei costi, delle ore di lavoro del trattore o del personale e il consumo del carburante. Infine, per CAI, l’agricoltura 4.0 comprende la parte di robotica. Si tratta di robot contadini per raggiungere l’efficienza e la sostenibilità. 

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

I robot contadini del Cai per un’agricoltura 4.0: Oz, Dino e TED

Durante i tre giorni della fiera di Verona, Cai ha presentato tre robot contadini e degli strumenti digitali per rilevare le informazioni. I robot sono macchine porta-attrezzi elettriche di diverse dimensioni, ma non solo. Infatti, svolgono funzioni che alleggeriscono il carico di lavoro dell’agricoltore e aumentano l’efficienza e l’efficacia delle operazioni sul campo. Serena Selvetti precisa: “Il robot più piccolo si chiama OZ e va bene per superfici fino a 10 ettari, quindi è utile anche in serra. Oz svolge il diserbo meccanico, cioè elimina le piante infestanti e mantiene, quindi, intatta la fertilità. Inoltre, opera sulla base delle mappe del campo che l’agricoltore ha caricato al suo interno. In tal modo Oz può concimare e nebulizzare il fertilizzante in modo mirato. Questo significa che l’operatore non deve essere fisicamente presente e che si tutela la sua salute.

Il secondo robot per un’agricoltura 4.0 è Dino, è adatto per operare in campi più ampi e svolge solo il diserbo meccanico. Dino è molto utile per chi coltiva prodotti biologici”. I coltivatori di prodotti biologici, infatti, non possono usare fertilizzanti chimici, il che significa che devono controllare con regolarità le colture per prevenire i parassiti. Il robot Dino supporta la loro attività poiché sfrutta le mappe del campo ed è in grado di monitorare fino a 5 ettari al giorno. Selvetti conclude: “La terza macchina è TED ed è specifica per la vendemmia. L’agricoltore può impostare il robot così che si regoli sulla base delle diverse altezze dei filari. Inoltre, gode di un serbatoio per i trattamenti localizzati, sia biologici che convenzionali.”

La tecnologia al servizio dell’agricoltura: le stazioni meteo, l’irrigazione a goccia e le trappole intelligenti

Sempre durante l’evento di Fieragricola a Verona, Cai ha presentato anche gli strumenti digitali al servizio dell’agricoltura 4.0. Si tratta in particolare delle stazioni meteo per osservare i diversi fenomeni, degli impianti di irrigazione a goccia e delle trappole intelligenti. Selvetti spiega: “Le trappole intelligenti servono per eliminare i patogeni delle viti. Nello specifico, si tratta di due telecamere che inquadrano un nastro adesivo autopulente sul fondo della trappola. L’agricoltore può monitorare la situazione direttamente dal cellulare e decidere se intervenire o meno. Si agisce così in modo mirato, nel momento in cui serve, senza dover girare tutta l’azienda”. Serena Selvetti parla anche di un risparmio economico significativo nel caso dell’irrigazione a goccia, pari al 20-30%. Nel caso dei concimi, invece, grazie alla tecnologia, è possibile concentrare le dosi laddove ce ne sia più bisogno.

L’agricoltura 4.0 in aumento risponde al problema della scarsa manodopera

Serena Selvetti, responsabile dell’agricoltura 4.0 presso il Cai, spiega anche come mai le tecnologie agricole siano sempre più richieste. Innanzitutto, la crisi dei costi energetici influenza molto le scelte di chi deve acquistare un prodotto: comprare una macchina elettrica conviene rispetto a utilizzare gli strumenti tradizionali a combustibile fossile. Secondo, i consumatori sono sempre più attenti al tema della sostenibilità ambientale. Ultimo punto, le macchine permettono di ovviare al problema della manodopera. Selvetti, infatti, spiega: “Oggi, reperire operai specializzati è sempre più difficile. I robot quindi permettono di agevolare il lavoro e compensare la scarsa disponibilità di manodopera.”

I modelli tecnologici, dai robot ai sensori di precisione, vengono prima testati nelle aziende del Cai e solo dopo proposti ad altri clienti. Il servizio offerto da Cai alle aziende inoltre prevede anche un’assistenza tecnica qualificata, cioè un agronomo consulente specializzato.  Selvetti conferma e conclude: “Si tratta di strumenti fruibili e scalabili per cui anche le aziende più piccole possono acquistarli. Se le aziende continuano a comprare le tecnologie dell’agricoltura 4.0 e a chiedere assistenza, significa che i risultati per l’agricoltore sono concreti“.

Condividi su:
Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici