Fridays For Future Italia fa parte di un movimento globale di giovani attivisti per contrastare la crisi ambientale e proporre soluzioni concrete a tutela del clima.

In vista delle elezioni politiche del 25 settembre, Fridays For Future Italia ha riproposto la propria agenda climatica composta da 5 macro aree: trasporti, energia, lavoro, edilizia e acqua. L’ultima sezione dell’agenda climatica, infine, è dedicata alle proposte per la copertura economica delle misure presentate.

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Settore dei trasporti: meno auto e più trasporto pubblico per tutti

Fridays For Future Italia parte affrontando il problema della mobilità per ridurre le emissioni di Co2. Sostituire i veicoli a combustione con quelli elettrici non basta perché occorre ridurre di molto il numero delle auto in circolazione. Proprio per questo, bisogna investire su un sistema efficiente di trasporto pubblico per tutti.

Da un lato, quindi, creare una rete più capillare e affidabile; dall’altro, offrire treni regionali e bus urbani gratuiti, ma anche sconti sui biglietti dell’alta velocità. Il costo delle misure complessive è pari a circa 37 miliardi di euro. Questi interventi permetterebbero anche di offrire delle valide alternative per viaggiare rispetto agli aerei a breve percorrenza, molto inquinanti e quindi da sopprimere.

Fridays for Future Italia sull’energia: comunità energetiche nei comuni, efficientamento e forniture minime universali

Sul piano energetico, il movimento dei giovani attivisti propone di creare 8 mila comunità energetiche rinnovabili (Cers), una per ogni comune italiano. Le Cers, così, produrrebbero da sé il 50% dell’energia elettrica necessaria ai cittadini. Le comunità energetiche, inoltre, creano lavoro e sono vantaggiose in termini economici poiché abbattono i costi per trasportare e distribuire l’energia, quindi il prezzo finale è minore. Per attuare queste misure occorrono circa 20 miliardi di euro.

Fridays For Future Italia, inoltre, propone di efficientare le case popolari e gli edifici scolastici. Suggerisce, infine, che lo Stato offra una quota di energia minima gratuita per tutti per coprire i bisogni di base, come il riscaldamento, la luce e la cucina. Il costo totale medio delle misure è pari a circa 85 miliardi.

Lavoro garantito e ridotto per tutti, manutenere la rete idrica e acqua pubblica per Fridays For Future Italia

Sul tema occupazione Fridays For Future Italia presenta due proposte: primo, ridurre l’orario di lavoro a parità di salario; secondo, garantire un impiego per ogni individuo in età lavorativa, sicuro e tutelato. Così facendo si diminuirebbe la disoccupazione e aumenterebbe la qualità della vita, con benefiche ricadute sui consumi e l’uso dei servizi. Il costo totale delle misure ammonta a 90 miliardi.

L’ultimo tema affrontato nell’agenda è quello dell’acqua, un servizio pubblico che deve essere gestito dallo Stato perché mantiene bassi i costi e reinveste nella manutenzione. La rete idrica in Italia, infatti, è vetusta e le sue perdite ogni giorno sono 156 litri per abitante.

Come coprire i costi delle misure: patrimoniale, Cassa depositi e prestiti, lotta all’evasione fiscale e stop alle opere inquinanti

Fridays For Future Italia propone una serie di misure per coprire le spese delle proposte dell’agenda climatica. Innanzitutto, rimodulare le percentuali d’imposta sugli stipendi (Irpef) e fissare un reddito massimo, cioè 20 volte quello minimo. L’obiettivo è tassare al 100% la parte che eccede il tetto massimo. In questo modo si otterrebbero oltre 2 miliardi di euro.

In secondo luogo, occorre tassare i grandi patrimoni, le successioni, le donazioni e i portafogli finanziari a partire da 500 mila euro. L’indotto totale stimato in questo caso è pari a 38 miliardi di euro. Ancora, bisogna lottare contro l’evasione fiscale a livello europeo: tra gli abusi dei privati e soprattutto delle multinazionali, infatti, si ricaverebbero 10 miliardi di euro.

Un’altra misura per coprire i costi è cancellare le grandi e piccole opere a grande impatto sul clima. Qui il gettito stimato ammonterebbe a 30 miliardi di euro. Si tratta quindi di chiudere le raffinerie, le piattaforme petrolifere e le centrali a carbone. Infine, oltre 70 miliardi si ricaverebbero dall’uso della Cassa depositi e prestiti, una società per azioni controllata dallo Stato. Questa, infatti, offrirebbe il denaro ai cittadini senza interessi.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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