Lo shock energetico abbatte le prospettive di crescita economica per il 2023. Questo è quanto emerge dal rapporto “Economia italiana ancora resiliente tra incertezza e shock?” del Centro Studi di Confindustria, secondo cui i consumi energetici delle imprese italiane risultano aumentati di 110 miliardi di euro nel 2022 rispetto al periodo pre-pandemia. Il costo dell’energia ha raggiunto livelli insostenibili, ai quali corrispondono un rialzo dei prezzi di vendita eterogeneo per settori e una rilevante riduzione dei margini delle imprese.

Il caro energia rappresenta un’emergenza nazionale ed è l’argomento principale della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef), pubblicata lo scorso 5 novembre dal Ministero dell’economie e delle finanze. Con la Nadef il Governo si pone come obiettivo primario per il 2023 quello di investire circa 21 miliardi di euro nelle misure di contrasto all’aumento dei costi dell’energia elettrica.

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Caro energia e inflazione: i presupposti su cui si basa la Nadef

I dati dell’Istat sulla crescita del PIL durante il terzo trimestre di quest’anno evidenziano che, tra luglio e settembre, l’incremento è dello 0,5%, in calo rispetto alla prima metà del 2022, in cui era aumentato del 1,1%. L’andamento risulta, tuttavia, favorevole e prevede un rialzo complessivo del 3,6% del PIL nell’anno corrente.

In tale contesto, il caro energia continua a essere la principale preoccupazione per famiglie e aziende italiane, nonché un freno per svariate attività, soprattutto nei settori ad alta intensità energetica. Anche il costo del gas naturale risulta tuttora eccessivo, nonostante sia diminuito rispetto al picco raggiunto lo scorso agosto.

Di conseguenza, le prospettive di crescita economica in Italia per i prossimi anni appaiono deboli e incerte: si prevede un ribasso dello 0,3% per il 2023, mentre si stima una crescita del 1,8% nel 2024 e del 1,5% nel 2025.

Dallo scorso anno, il Governo ha cercato di contrastare il caro energia e l’inflazione con svariate misure contenitive, che hanno portato a una riduzione del costo dell’energia di almeno un quarto rispetto a uno scenario privo di interventi. Alla luce di tali premesse, anche l’obiettivo della Nadef di novembre è quello di far rientrare il deficit gradualmente. In questo modo sarà possibile prevenire un ulteriore rallentamento dell’economia, nonché la progressiva discesa del PIL, che rischia di arrivare al 3,3% nel 2025.

Nadef: le misure economiche adottate dal Governo

La politica economica del Governo prevista dalla Nadef vuole contrastare l’impennata dell’inflazione e l’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie e delle imprese italiane. Entro dicembre arriverà, infatti, il Decreto Aiuti Quater da circa 9,5 miliardi di euro, di cui 5-6 miliardi saranno destinati al contenimento del caro energia.

Un forte impegno sarà dedicato all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), da cui dipendono importanti investimenti destinati alla crescita sostenibile dell’economia italiana. Su proposta della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro dell’economie e delle finanze Giancarlo Giorgetti, è stata approvata, in allegato alla Nadef, anche la Relazione al Parlamento, che prevede l’utilizzo di 21 miliardi di euro nel 2023 e di 2,4 miliardi nel 2024 per limitare i costi energetici, la relazione considera anche l’extra gettito di 9,2 miliardi per il 2022.

Via libera anche al Decreto Spending Review dei Ministeri: una riforma volta a migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica grazie all’analisi e alla valutazione costante delle decisioni, degli atti e dei risultati finali nelle strutture statali e territoriali della Pubblica Amministrazione. L’iniziativa permetterà di risparmiare, in termini di indebitamento netto delle PA, circa 800 milioni di euro nel 2023, 1,4 miliardi nel 2024 e 1,5 miliardi nel 2025.

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Brunella Mascolo

Brunella Mascolo

Logopedista e aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Come professionista sanitario, nonché persona molto empatica e introspettiva, scrivo principalmente di tematiche inerenti alla crescita personale e alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere mentale.

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