La tecnica del grounding o radicamento è una forma di rilassamento che prevede un collegamento energetico tra corpo e ambiente circostante. Una persona ben radicata è colui o colei che “ha i piedi per terra” e che percepisce la connessione fra questi ultimi e il terreno sul quale poggiano.

Il concetto di grounding è introdotto, per la prima volta, dallo psicoterapeuta e psichiatra statunitense Alexander Lowen. Quest’ultimo lo definisce alla base dell’Analisi Bioenergetica, cioè di quel metodo che combina psicoterapia verbale e corporea e che si focalizza sul fatto che mente e corpo non siano entità separate, ma parti integranti della stessa unità, dipendenti l’una dall’altro.

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Uno stato di stress mentale, infatti, provoca una tensione muscolare diffusa che, spesso, tende a cronicizzarsi e perdurare nel tempo anche se la sua causa primaria scompare. Le tensioni corporee croniche disturbano continuamente la salute emotiva e fisica di una persona, limitandone la naturale motilità e la capacità di auto-esprimersi.

Ogni tensione muscolare si lega a un blocco mentale ed emotivo: una tensione a livello di gola e mascelle impedisce di piangere o gridare, un blocco a livello di spalle e braccia frena il desiderio di aggredire, colpire e abbracciare. Una contrattura alle gambe riduce la capacità di stare in piedi ed essere indipendenti, un blocco dei muscoli lombari o del pavimento pelvico, limita il controllo della sessualità e delle funzioni escretorie, causando dolori nella parte bassa della schiena e frequente bisogno di urinare. Grazie al grounding è possibile scaricare queste tensioni attraverso i piedi, raggiungendo, così, uno stato di profondo benessere psico-fisico.

La tecnica del grounding: i benefici per corpo e mente

Praticare il grounding aiuta a sentirsi “radicati”, cioè in diretto contatto con il proprio corpo e a ricavare energia da tale consapevolezza, con conseguenti benefici sia a livello fisico che mentale. Dal punto di vista psicologico, questo metodo riduce gli stati di forte ansia e nervosismo, nonché eventuali sensazioni di confusione, tristezza o paura.

A livello fisico, oltre ad alleviare le tensioni muscolari, il grounding ha effetti benefici anche su vari processi infiammatori dell’organismo, sulla risposta immunitaria che ne deriva, nonché sulla guarigione delle ferite e la prevenzione e il trattamento delle malattie infiammatorie croniche e autoimmuni.

Tale efficacia è scientificamente dimostrata da uno studio americano su persone con DOMS, cioè dolori muscolari a insorgenza ritardata: dai risultati ottenuti traspare che il grounding riduce il dolore e altera la quantità di neutrofili e linfociti circolanti, influendo anche su vari fattori chimici correlati all’infiammazione e generando una sensazione di maggiore vitalità.

Come praticare gli esercizi di radicamento

Il grounding si può praticare sia durante un percorso terapeutico individuale a indirizzo bioenergetico, sia in “classi”, cioè in gruppi guidati da un conduttore che invita i partecipanti a svolgere gli esercizi e a condividere con gli altri le sensazioni provate. La bravura sta nel lasciarsi andare e sciogliere le tensioni muscolari per percepire maggiormente il contatto con il suolo.

Gli esercizi di grounding si possono svolgere seduti o in piedi, restando fermi o camminando per 10 minuti immersi nella natura, l’importante è trovare un luogo in cui si possa trascorrere del tempo senza essere disturbati. Sia assumendo una postura seduta, che verticale, è indispensabile che i piedi siano ben appoggiati al suolo, preferibilmente senza scarpe, una volta sicuri di questo, bisogna cercare di rilassare il corpo, chiudere gli occhi e respirare in modo lento e regolare.

Successivamente ci si deve focalizzare sulle gambe e sui piedi, in particolare su come questi ultimi aderiscano al suolo, cercando di percepire, a questo livello, tutto il peso del corpo fino a terra: come se dai propri piedi fluiscano delle radici che diano, man mano, la sensazione di sentirsi più saldamente ancorati al piano d’appoggio.

Bisogna, poi, immaginare che tali radici si addentrino sempre più nella terra, percependo un calore che dal basso sale lungo le gambe, con successiva sensazione di trarre energia dal terreno. Si può interrompere l’esercizio e riprendere l’attività una volta raggiunto una stato di relax e rigenerazione totale.

Il grounding riduce il potere dell’intelletto, concentrando l’attenzione sulla parte inferiore del corpo, quella che meglio esprime la natura animale dell’essere umano. Come un animale si muove sicuro nello spazio, un buon radicamento permette a una persona di essere padrona del proprio ambiente e di lasciar fluire l’energia senza intralci, migliorando la qualità della vita.

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Brunella Mascolo

Brunella Mascolo

Logopedista e aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Come professionista sanitario, nonché persona molto empatica e introspettiva, scrivo principalmente di tematiche inerenti alla crescita personale e alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere mentale.

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