Per un italiano su due, settembre è sinonimo di sindrome da rientro dalle vacanze o post-vacation blues. E non si tratta di uno strascico di pigrizia estiva, ma di una condizione di malessere vera e propria.

La fine delle vacanze estive decreta il ritorno alla vita di sempre, fatta di impegni inderogabili, scadenze incessanti e stress psico-fisico. Soprattutto se repentino, tale cambiamento, può dunque risultare traumatico, sebbene non sia invalicabile.

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Secondo gli esperti, infatti, la sindrome può dissolversi facilmente seguendo alcuni accorgimenti.

I sintomi della sindrome da rientro dalle vacanze

Riprendere il solito stile di vita significa abbandonare il mood tipico della vacanza, che coincide con orari liberi, quindi, più ore di sonno e meno impegni del solito.

Suddividere nuovamente la giornata e gestire le tante cose da fare  genera delle risposte tipiche di questa fase, sia a livello fisico che psicologico.

Ci si sente già stanchi e sopraffatti dall’ansia, compaiono nervosismo e disturbi del sonno. In molti casi, persino la digestione è difficoltosa. Questa percezione sgradevole può protrarsi per diversi giorni, sebbene, sia una condizione dell’individuo piuttosto soggettiva. Esistono, in ogni caso, dei consigli per ridurne la durata.

Sindrome da rientro dalle vacanze: ecco come affrontarla

Intervenire sul ritmo sonno-veglia è forse la prima regola di fine estate per affrontare la sindrome da rientro dalle vacanze. Quando si è in vacanza, si è propensi a fare le ore piccole e a risvegliarsi quando capita. Al termine della pausa estiva, invece, si continua a ricercare il sonno sul tardi, ma tale andamento è sbagliato, dal momento che la stanchezza prenderà il sopravvento e andrà a favorire lo stress.

Un buon sonno ristoratore, di almeno 8 ore è il modo vincente per ricominciare, riequilibrando il risposo e il dispendio di energie, ma è buona norma impostare la sveglia del mattino. Per limitare l’urto del rientro, anche la giusta gradualità nelle cose da compiere può dare un contributo.

Laddove sia possibile, è preferibile riprendere un po’alla volta le incombenze quotidiane, evitando una improvvisa e traumatica full-immersion.

Energia e serenità a tavola

La dieta giornaliera è sempre un tasto dolente, eppure ricopre un ruolo importante anche nella gestione della sindrome da rientro. Il periodo vacanziero, in effetti, si caratterizza per i tanti “sgarri” alimentari, fatti di eccessi e sregolatezza. Se conservate anche al rientro, queste abitudini si ripercuotono sulle funzionalità digestive, peggiorando la propria condizione di malessere.

L’approccio più consono per favorire la digestione prevede pasti piccoli e frequenti, ma anche la corretta gestione dei macronutrienti. È opportuno prediligere una fonte di carboidrati complessi a pranzo come un buon riso basmati, facilmente digeribile.

Le proteine, invece, vanno consumate alla sera, optando per le fonti magre come: manzo, pollo, tacchino, agnello, merluzzo, tonno, salmone, ceci e fagioli, mentre il consumo dei grassi deve essere limitato, in quanto, rallentano la digestione. Importante, tra l’altro, ricavare antiossidanti dai frutti di stagione, ma anche da bevande funzionali come il tè verde.

Movimento ed equilibrio

Anche un po’ di sport aiuta ad attutire la sindrome del rientro dalle vacanze, riconquistando la forma fisica e mentale intaccata dai vizi dell’estate, incentivando il buon umore. Via libera, dunque, al running all’aria aperta e allenamenti in palestra, ma anche a gite in bici ed escursioni nella natura, meglio in compagnia.

Tornare alla routine quotidiana non esclude dei momenti di spazi personali, che vanno ricercati in corrispondenza del tempo libero. Il lavoro, lo studio e gli impegni familiari saranno meglio gestiti se intervallati dagli hobby e dalla vita sociale. Staccare la spina tra un dovere e l’altro si pone, non a caso, alla base di un nuovo e sereno equilibrio.

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Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio, laureata in scienze della comunicazione e dell'informazione con master in copywriting. Lavoro come blogger e copywriter aziendale. Collaboro con buonenotizie.it e partecipo al laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista.

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