Con il 2025, la Generazione Beta fa ufficialmente il suo ingresso nella società. Anche se la sua impronta non si noterà immediatamente, è evidente che il suo modo di interagire con l’informazione, le relazioni e il lavoro sarà radicalmente diverso rispetto alle generazioni precedenti. Cresciuti in un ecosistema ipertecnologico, i Beta dovranno affrontare le sfide ereditate, adattandosi a un mondo in continua evoluzione.
Chi sono i nativi artificiali e cosa li contraddistingue rispetto ai loro predecessori? Come cresceranno in un’epoca in cui l’AI si fonderà con ogni aspetto della vita quotidiana? Le proiezioni annunciano che la Gen AI vivrà più a lungo delle precedenti, sarà innovativa nel mercato professionale e consapevole delle fragilità del pianeta.
Nativi artificiali: l’alfabeto del futuro
La Generazione Beta, composta dai nati tra il 2025 e il 2039, segue la Generazione Alpha (nati dal 2010 al 2024). Entrambi i termini sono coniati dal ricercatore sociale Mark McCrindle. Dopo la Generazione Z, McCrindle sceglie di adottare l’alfabeto greco per evidenziare come queste nuove generazioni stiano crescendo in un contesto radicalmente diverso, caratterizzato dalla forte integrazione della tecnologia.
A differenza della Alpha, che ha assistito alla nascita dell’intelligenza artificiale, questa generazione sarà definita come la «Generazione AI», vivendo in un’epoca in cui intelligenza artificiale e automazione diventeranno parte integrante della quotidianità. I cosiddetti nativi artificiali non vedranno l’AI come un fenomeno straordinario o inusuale, ma come un vero e proprio strumento, capace di rivoluzionare professioni, istruzione e intrattenimento.
Lavoro e sanità: un mondo di possibilità inesplorate
Cosa riserverà il futuro alla Gen AI? Il rapporto di Prudential (gennaio 2025) offre un’analisi sulle previsioni riguardanti lavoro, salute e stile di vita. Si prevede che l’86% svolgerà lavori che oggi non esistono. L’automazione potrebbe sostituire alcuni lavori, ma la Generazione Beta avrà le capacità per sfruttare le nuove tecnologie a un ritmo più rapido rispetto al passato. Il focus si sposterà dallo svolgere una professione al creare un impatto positivo.
Il lavoro sarà più fluido e meno strutturato, con l’80% delle persone che intraprenderà più di tre percorsi di carriera. Inoltre, si stima che si continuerà a lavorare dopo i 70 anni. Lo studio evidenzia tra le principali sfide per la pensione della Gen AI l’aumento del costo della vita, i costi sanitari e l’inflazione. Per questo motivo, l’80% dei futuri genitori crede che sarebbe ideale iniziare a risparmiare per la pensione dei propri figli fin dalla nascita.
D’altra parte, l’aumento della longevità porterà il 70% dei Beta a vivere la fase della vecchiaia più a lungo. Secondo le previsioni, metà di loro potrebbe arrivare a vedere la cura per il cancro. L’accesso a trattamenti personalizzati sul proprio DNA e la capacità dell’AI di prevenire problemi di salute contribuiranno a garantire una vita più sana.
Beta: la generazione che non teme il cambiamento
Le preoccupazioni della Generazione Beta rifletteranno le incertezze di un mondo in costante cambiamento. L’avanzamento tecnologico si preannuncia come una delle principali fonti di ansia, con il 48% delle persone convinte che avrà un impatto rilevante. Nonostante la tecnologia percepita come forza positiva, si teme che l’innovazione porterà all’isolamento sociale. Per questa ragione, i genitori coinvolti nell’indagine sottolineano l’importanza di insegnare ai figli qualità umane come empatia e immaginazione, non replicabili dall’intelligenza artificiale.
Il cambiamento climatico sarà un’altra preoccupazione significativa, con il 37% delle persone che ne teme gli effetti. Si prevede che i Beta dovranno affrontare temperature più elevate, eventi meteorologici estremi e degrado ambientale. Cresciuti da genitori che hanno a cuore l’ambiente, questa generazione sarà più sensibile alle questioni ecologiche e cercherà soluzioni innovative per un futuro sostenibile.

Principali preoccupazioni della Gen Beta. Grafico di PRUDENTIAL.
Resilienza e adattabilità saranno quindi le competenze chiave della Gen AI, indispensabili per affrontare le sfide del futuro. Come afferma la Consumer Behavior Strategist Ana Flores: «La Generazione Beta si adatterà al mondo più rapidamente di quanto abbiamo mai visto».

