Sono gli eventi a condizionare la vita di una persona o lo fa il modo in cui si sceglie di affrontarli? La risposta a questa domanda risiede nel concetto di locus of control. In psicologia, quest’espressione significa letteralmente “il luogo attraverso cui si esercita il controllo” e si riferisce a una disposizione mentale o un atteggiamento in grado di influenzare le proprie azioni o i risultati che ne derivano.

Il locus of control può essere internoesterno in base al tipo di risposta che una persona genera dinanzi a una difficoltà: talvolta si attribuisce la colpa a eventi specifici, rivolgendo lo sguardo verso l’esterno, altre volte si guarda soprattutto alle proprie caratteristiche, cioè verso l’interno.

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Lo sbilanciamento del locus of control in una direzione piuttosto che in un’altra può generare meccanismi psicologici disfunzionali che influenzano negativamente la percezione di se stessi, degli altri e del mondo circostante: incolpare sempre gli eventi esterni induce a credere di non aver alcun controllo sul proprio destino, ne conseguono impotenza appresa, pessimismo e depressione. La convinzione di essere sempre i diretti responsabili di ciò che accade, invece, porta a colpevolizzarsi eccessivamente, sviluppando sensi di colpa e di inadeguatezza, auto-svalutazione e ipercritica.

Per evitare il verificarsi di queste situazioni e salvaguardare il proprio benessere psicofisico bisogna conoscere il proprio locus of control, imparare a gestirlo e trovare il giusto equilibrio fra i due poli.

Locus of control interno ed esterno

Chi crede di avere il pieno controllo della propria vita e pensa che ogni evento derivi dalle sue azioni ha un locus of control interno, viceversa chi riconduce le cause dei propri successi o fallimenti a eventi esterni o imprevedibili ha un locus of control esterno.

Questo influisce sul modo in cui si affronta la vita: le persone con locus of control interno sono certe di avere competenze specifiche che le rendono in grado di raggiungere standard elevati e pensano che ogni azione abbia delle conseguenze, motivo per cui credono che avere un controllo rigoroso possa modificarne gli esiti.

Persone con locus of control esterno ritengono che le conseguenze di alcune azioni siano dovute a circostanze esterne, che gli eventi della vita siano fuori dal proprio controllo e che le azioni che ne derivano siano dovuti a fattori non gestibili come il destino e la fortuna.

L’influenza del locus of control sulla salute mentale e sulle relazioni

Persone con locus of control interno agiscono in virtù dei loro obiettivi, ne deriva una risposta emotiva funzionale al raggiungimento dello scopo, che permette loro di fronteggiare lo stress in modo adeguato. Avere un locus of control esterno minimizza il proprio ruolo e la propria responsabilità in caso di eventi negativi, orientandosi verso cause esterne o fatalistiche, allontana senso di colpa e rimuginio e favorisce l’accettazione di esperienze negative.

In entrambi i casi, però, se si è rigidi o poco flessibili si rischia di influenzare negativamente la propria motivazione, nonché la regolazione e la gestione delle emozioni: dalla meta-analisi pubblicata sul numero di gennaio 2013 del Psychological Bulletin emerge, infatti, una correlazione tra locus of control e sintomi psicopatologici come ansia e depressione.

Dal punto di vista relazionale, avere un locus of control interno migliora il modo di rapportarsi con gli altri perché si è disposti a collaborare con ottimismo e fiducia e si è disponibili a prestare aiuto se necessario. Avere un locus of control esterno, invece, induce a sottomettersi al prossimo perché lo si crede più forte, a interagire in modo passivo, ad avere tono dell’umore prevalentemente basso e scarsa fiducia in se stessi.

Trovare il giusto equilibrio: la chiave per il benessere psicofisico

Per salvaguardare il proprio benessere psicofisico è importante trovare il giusto equilibrio tra locus of control interno ed esterno. Per farlo bisogna acquisire consapevolezza dei proprio meccanismi mentali, ragionando sia sul modo in cui si reagisce agli eventi sia sulle azioni che ne derivano.

Fatto questo, si passa all’azione: dinanzi a un problema, se si tende a incolpare la sfortuna, il comportamento di qualcun altro o le circostanze esterne, bisogna chiedersi se assumere un atteggiamento diverso avrebbe fatto la differenza. Se, invece, ci si focalizza verso l’interno, ci si deve auto-convincere che non sempre gli eventi possono essere controllati e che talvolta è importante accettare le varie situazioni.

L’obiettivo finale è osservare un evento e la causa scatenante sia con sguardo interno che esterno, ne deriva una migliore gestione dello stress e il saper affrontare le difficoltà con efficienza ed efficacia, assumendosi le proprie responsabilità e raggiungendo ogni obiettivo senza particolari disagi emotivi.

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Brunella Mascolo

Brunella Mascolo

Logopedista e aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Come professionista sanitario, nonché persona molto empatica e introspettiva, scrivo principalmente di tematiche inerenti alla crescita personale e alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere mentale.

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